Il tuo problema al ginocchio

A) Lesione dei menischi
I menischi, essendo costantemente sottoposti a stress, sopratutto durante l'attivita' sportiva, possono andare incontro a rotture o ad usure con il tempo. I menischi si possono anche lesionare per traumi a volte banali, come in occasione di attivita' domestiche.

La terapia
Se il problema, cioe' il dolore, il gonfiore, la impossibilita' a muovere correttamente il ginocchio, non migliorano con le cure mediche o fisioterapiche, si deve ricorrere all'intervento che viene eseguito in artroscopia , cioe' usando una piccola sonda che permette di evidenziare la zona di lesione e quindi di rimuovere solo la porzione lesionata, la parte buona del menisco viene sempre conservata.

Riabilitazione dopo intervento al menisco. Un consiglio? Concentratevi solo sul vostro ginocchio!
Il successo dell'intervento dipende anche dalla riabilitazione. Considerativi parte di un Team: voi, il vostro Chirurgo e il Terapista, seguite le loro istruzioni e raccomandazioni con scrupolo.

In genere , salvo diversa indicazione da parte del Chirurgo, la riabilitazione dopo intervento di rimozione di parte del menisco leso (in gergo tecnico e' chiamata meniscectomia) inizia dopo pochissimi giorni dall'intervento.

Ricordate che ogni caso e' un caso a se', con problemi diversi da persona a persona. Inoltre sappiate che piu' si va in la' con l'eta' e piu' si allungano i tempi di recupero. Non tutti i pazienti sono atleti di 20 anni che in 15 -20 giorni tornano sul campo!

Il programma in genere prevede una prima fase di circa 7 giorni nella quale si controlla il gonfiore, sempre presente, con terapie fisiche, si cerca di ristimolare la muscolatura e di recuperare il movimento con esercizi leggeri e passivi. Nella seconda fase si inizia il recupero della forza muscolare con esercizi crescenti di sforzo: cyclette, pesi e elastici, macchine tipo la pressa.

Nella terza fase si vuole recuperare tutta la catena cinetica muscolare, cioe' recuperare tutto il movimento del ginocchio e di tutti gli altri gruppi muscolari per non creare scompensi o posizioni scorrette che impedirebbero un recupero completo.

Nella quarta fase si deve ritornare "in campo" per che pratica sport o tornare a tutte le attivita' che si svolgevano prima dell'insorgere del problema.

Tutta la riabilitazione dura quindi 30-40giorni, ma, come detto ci sono ampie variazioni individuali.

B) Lesione della Cartilagine
La cartilagine puo' andare incontro a lesione per un trauma o piu' spesso per degenerazione dovuta all'eta', tale fenomeno e' fisiologico e puo' non dare sintomi. In altri casi, con il progredire della usura cartilaginea, il ginocchio comincia a provocare dolore, si gonfia e produce rumori (cosi' detti scrosci articolari).

Terapia Chirurgica per le lesioni della Cartilagine
Si deve distinguere a seconda del tipo della lesione.

- In lesioni parziali dove cioe' la cartilagine e' assottigliata, consumata,ma ancora copre l'osso, l'intervento che oggi viene eseguito e' quello di "limare", "grattare" la zona di alterazione dato che si e' visto che cosi' facendo si stimola la formazione di una specie di "cicatrice" (che non e' tuttavia cartilagine vera) che servira' a coprire meglio l'osso sottostante.

- Per lesioni a tutto spessore, dove cioe' la cartilagine non e' piu' presente e l'osso e' scoperto, si possono attuare diverse tecniche:

1) a) eseguire delle perforazioni dell'osso (tecnica ideata dal Chirurgo Americano Stedmann) che, stimolando il sanguinamento della zona, produranno una buona cicatrice che colmera' la zona nella quale manca la cartilagine.

2) b) Interventi di trapianto della cartilagine: sono i piu' recenti e quindi quelli che necessitano ancora di un controllo a lungo tempo. Con queste tecniche si riapplica una porzione di cartilagine, prelevata dal paziente stesso sia in un unico frammento, sia previa coltivazione in Laboratorio, in quest'ultimo caso prevede due interventi distanziati nel tempo: uno per il prelievo di cellule cartilaginee, e il secondo per il suo reimpianto.

Terapia Riabilitativa dopo interventi sulla Cartilagine Non scoraggiatevi. Ci vuole molta pazienza!
A seconda del tipo di intervento eseguito, dopo l'operazione c'e' sempre un periodo, che puo' variare, nel quale si debbono usare le stampelle e il carico sull'arto, puo' essere parziale o addirittura assente.

Gia' in questo periodo tuttavia si deve iniziare una mobilizzazione passiva, muovere cioe' l'articolazione, senza carico, per evitare il formarsi di cicatrici all'interno dell'articolazione. Indispensabili esercizi di contrazione isometrica per "risvegliare" il tono del muscolo. Una volta concesso il carico totale, il protocollo riabilitativo e' simile a quello dopo interventi sul menisco, ma puo' essere molto piu' lento a seconda del tipo di lesione che era presente e del tipo di intervento eseguito. Se per il recupero della funzione dopo intervento sul menisco occorrono dai 30 a 40 giorni, il recupero per interventi sulla cartilagine possono variare da 3 a 6 mesi, a volte di piu' e in certi casi il recupero potra' essere non completo se la lesione era ampia e profonda.

C) Lesione del Legamento Crociato
Avete avuto una lesione del legamento Crociato Anteriore? Non e' un dramma! Oggi questa lesione si puo' riparare. Molto e' cambiato rispetto a gli anni passati. Sono migliorate le tecniche chirurgiche e le terapie riabilitative.

La conseguenza e' che sono diminuiti i tempi di recupero per la ripresa di una vita normale e per le attivita' sportive.

Anche l'eta' del paziente non e' piu', entro certi termini, una limitazione all'intervento: oggi, con le recenti tecniche chirurgiche, si possono operare anche persone sopra i 50 anni che desiderano proseguire la loro attivita' sportiva.

Cerchiamo a capire piu' nei dettagli di cosa si parla , iniziamo dalla:

Anatomia
Il Legamento crociato anteriore ( LCA) e' una robusta struttura a forma di cordone che e' al centro del ginocchio. E' il piu' robusto legamento del ginocchio e anche il piu' importante. Quando e' lesionato il ginocchio perde la sua stabilita'. Il legamento crociato si puo' rompere quando il ginocchio subisce una torsione o la persona esegue un cambio improvviso di direzione o ricade da un salto, come in certi Sport. Le lesioni del LCA sono frequenti in sport come Calcio, Sci, Palla a Canestro, Palla a Volo, ma ognuno si puo' lesionare il legamento anche per una "semplice" caduta. Dopo il trauma, con il tempo , il ginocchio diventa poco stabile e l'articolazione puo' andare incontro ad usura con segni di artrosi precoce.

La buona notizia e' che oggi ci sono tecniche di ricostruzione del LCA , eseguite in artroscopia, che permettono un buon recupero della stabilita' articolare e quindi un ritorno ad una attivita', anche sportiva, completa.

Riparazione chirurgica del Legamento Crociato Anteriore
Il legamento leso non puo' essere "ricucito": la sutura diretta si e' visto, con studi nel passato, che non tiene. Si deve quindi sostituire il legamento. Come legamenti "di ricambio" ne abbiamo vari nel ginocchio (i legamenti artificiali sono stati abbandonati da tempo perche' non resistevano e col tempo cedevano). Il piu' usato e' il tendine Rotuleo, o meglio una sua porzione che presenta una particolare robustezza. Altri tendini che vengono usati sono quelli che fanno parte dei muscoli adduttori e sono all'interno della coscia, sono chiamati Semitendinoso e Gracile.

Qualunque tendine venga usato come sostituto, le tecniche prevedono che vengano reinseriti al posto di quello leso mediante la sonda (in artroscopia), e vengono poi fissato all'osso (tibia e femore) con speciali viti che possono essere di metallo (Titanio)o riassorbibili a seconda della tecnica usata dal Chirurgo. In ogni casi la tenuta e' ottima fin dall'inizio il che permette di iniziare in tempi molto brevi la riabilitazione e in genere non e' necessario bloccare il ginocchio con gessi o tutori.

Riabilitazione dopo intervento di ricostruzione del LCA Coraggio! impegnatevi, sopratutto il primo mese.
La riabilitazione dopo intervento per il LCA comporta partecipazione, coinvolgimento e pazienza sopratutto le prime settimane, durante le quali il ginocchio e' gonfio, indolenzito, compare spesso un ematoma , ma si deve ugualmente lavorare per mantenere la motilita' articolare.

L'obiettivo infatti della Prima fase, che dura in genere 30 giorni, e' di recuperare il movimento del ginocchio, ridurre il gonfiore e il dolore. Tutto cio' si ottiene con la mobilizzazione passiva, l'uso di terapie strumentali antalgiche, come TENS, Laser, ghiaccio e medicamenti che il vostro Chirurgo vi potra' consigliare.

In questa fase si iniziano anche gli esercizi per la propriocettiva , cioe' dando all'articolazione quegli stimoli di carico che aiutano il ginocchio a "ricordare" il senso della posizione e del movimento che si sono "dimenticati" dopo l'intervento.

Nella Seconda fase si prosegue con il rinforzo muscolare (occorreranno alcuni mesi per rivedere il vostro bel tono muscolare) mediante l'uso di piccoli pesi o di elastici. Utili i movimenti in acqua dove non si crea stress sull'articolazione (con acqua all'altezza delle spalle il peso sulle articolazioni e' solo del 20%). Quindi si procede verso la Cyclette, gli esercizi con macchine specifiche per gruppi muscolari (Leg press, leg curl, macchine per adduttori e abduttori).

La seconda fase puo' durare anche due mesi, dopo di che , se tutto procede bene, si passa alla Terza fase, quella cioe' in cui si allena la Coordinazione Muscolare. Tutti i muscoli, delle gambe, del bacino e della schiena vengono allenati con esercizi cosi' detti in Catena Cinetica, questi permettono di attivare in modo continuo, fluido tutte le sequenze muscolo articolari che permettono il gesto atletico ma anche le normali attivita' quotidiane. Questa fase e' particolarmente importante dato che richiede da parte del paziente una attenzione al modo con cui esegue certi esercizi: importante cioe' e' la qualita' del movimento. In questa fase inoltre essenziale e' il contributo del Terapista che deve seguire il corretto modo di esecuzione degli esercizi e deve quindi lavorare piu' che mai a stretto contatto con il paziente.

Con la Quarta fase, sono passati cosi' circa 4 mesi, si entra nel vivo del recupero dell'atleta. In questa fase si vuole riprodurre il gesto atletico, sia che si tratti di calciatori, di giocatori di Basket o di Tennis. Cio' avviene mediante schemi di lavoro che gradualmente fanno riprendere all'atleta la percezione del gesto sportivo, ora che le masse muscolari sono allenate. Esiste anche un programma specifico di salti che sono stati studiati allo scopo di sollecitare il ginocchio nelle varie situazioni di stress e che hanno il fine di prevenire futuri nuovi traumi.

D) Artrosi del Ginocchio (Gonartrosi)
Il ginocchio e' una delle piu' grosse e complesse articolazioni del corpo. Ma e' anche una delle piu' delicate. Deve sopportare il peso del corpo che durante la deambulazione puo' raddoppiare o triplicare e nella corsa o nella attivita' sportive puo' aumentare 4 o 5 volte.

La cartilagine (sottolineare per il rimando), la protezione cioe', che ricopre il femore, la tibia e la rotula va incontro spesso a usura, che con il tempo puo' aumentare. La cartilagine non ha possibilita' di cicatrizzare e una volta consumata non ha piu' la capacita' di proteggere l'osso che va incontro anche lui a degenerazione e usura. Tutto cio' porta a dolore, gonfiore a quindi a limitazione delle normali attivita' della persona che provoca una invalidita' a volte marcata. Spesso il ginocchio con il tempo si deforma rendendo difficoltosa la deambulazione. Quando le eventuali terapie, mediche, riabilitative, non sono piu' sufficienti a mantenere una qualita' di vita accettabile si ricorre all'intervento di Protesi.

L'intervento di Protesi di Ginocchio
L'intervento di protesi del ginocchio comporta di togliere le zone di osso usurato,sia al femore che alla tibia (per la rotula non sempre si deve togliere una sua parte, ma alcuni Chirurghi si limitano a una semplice "pulizia") e applicare a tale livello delle componenti metalliche (in genere di Titanio). Fra le due componenti viene inserito uno spessore di plastica (polietilene) che riproduce la funzione dei menischi. In genere le varie componenti vengono fissate all'osso con uno speciale cemento - simile a quello usato dai Dentisti per applicare le loro protesi - cio' permette di poter operare anche persone con segni di osteoporosi avanzata.

Riabilitazione dopo intervento di Protesi
In genere la riabilitazione dopo l'intervento avviene il giorno successivo all'operazione,viene eseguita cioe' durante la permanenza in Ospedale o in Clinica. Il ricovero dura di solito 8 - 10 giorni. In questo periodo gli obiettivi e le linee guida sono:
- minimizzare gli effetti della immobilita'
- non stressare i tessuti che sono in fase di cicatrizzazione
- iniziare un programma di recupero delle condizioni generali
- adattare il protocollo riabilitativo alle caratteristiche del paziente.

Nella fase successiva, una volta cioe' che il paziente e' stato dimesso, il programma riabilitativo dovra' prevedere alcuni obiettivi:
a) Diminuire il dolore e lo stato infiammatorio
b) Recuperare il movimento
c) Contrastare l'atrofia muscolare
d) Iniziare un recupero funzionale globale
e) Migliorare la funziona cardiorespiratoria.

Il programma prevede in genere due tre sedute settimanali. Il paziente e' anche istruito su come eseguire per conto proprio, a casa, alcuni esercizi, dato che e' essenziale mantenere sempre attivo l'arto operato.

L'uso delle stampelle varia a seconda:
a) del tipo di intervento eseguito
b) delle condizioni generali del paziente
c) della situazione del ginocchio prima dell'intervento
d) della situazione muscolare
e) del decorso postoperatorio

Mediamente le stampelle vengono mantenute per almeno tre mesi. Il dolore diminuisce con il tempo, in genere occorre un periodo di 3 - 4 mesi. La riabilitazione per intervento di protesi comporta pazienza da parte della persona operata, grande dedizione nell'eseguire gli esercizi anche per lungo tempo (almeno 6-7 mesi) e collaborazione con il Terapista. Il premio che si ottiene e' quello di recuperare una vita piu' attiva, di togliere il dolore e di fermare l'evoluzione della malattia artrosica.